TSUNAMI METEOROLOGICI
Oltre a maremoti generati da frane e terremoti, esistono anche onde simili a tsunami che sono generate da processi atmosferici. Tali onde sono principalmente associate ad onde atmosferiche di gravità (onde generate nella bassa atmosfera da convezione, instabilità dinamiche e fronti), a salti di pressione, a passaggi di fronti, a tifoni e ad altri tipi di perturbazioni atmosferiche che normalmente in oceano aperto generano onde barotropiche e le amplificano vicino alla costa, attraverso specifici meccanismi di risonanza.
Tali fenomeni prendono il nome di meteotsunami e sono molto simili agli tsunami propriamente detti, hanno cioè gli stessi periodi (1 - 10 minuti), le stesse scale spaziali, simili proprietà fisiche e colpiscono la costa nello stesso modo distruttivo.
Queste onde di origine meteorologica hanno nomi locali specifici. Ad esempio alle Isole Baleari il fenomeno prende il nome di rissaga o sexia, in Sicilia marubbio, milghuba a Malta, abiki nella Baia di Nagasaki, Giappone e seebar nel Mar Baltico (Gallazzi, 2009).
Vela Luka, 1978
Vela Luka è una piccola cittadina situata nella baia di Korcula Island, nell'Adriatico centrale. Il 21 giugno 1978 fu colpita da uno tsunami atipico, classificato come tsunami meteorologico. La mattina del 21 giugno onde con un periodo di 15 minuti e alte sino a 2.5 metri si abbatterono sulla costa e invasero le strade, allagando completamente la cittadina. La prima onda giunse nella baia alle 04.15 e distrusse alcuni muri nella zona portuale. Poi il mare si ritirò di circa un centinaio di metri e la baia, praticamente, si svuotò. Alle ore 07.00 il mare avanzò nuovamente, con onde alte sino a 6 metri, secondo alcune testimonianze (probabilmente la loro altezza era di 2.5 metri). Esse allagarono il paese e il piano terra di moltissime abitazioni. Non vi furono vittime e, preventivamente, la compagnia elettrica interruppe le forniture gia dopo la prima onda. Vucetic et al., descrivono dettagliatamente l'evento, riportando anche la testimonianza del capitano della Vis che stava entrando in porto; con il binocolo si accorse di una corrente anomala e molto forte, proprio in prossimità dell'imboccatura portuale, per cui rimase fuori e procedette verso Split (Vučetić et al., 2009).
L'evento, che provocò moltisismi danni, pur essendo citato come "evento meteorologico", rimane ancora sconosciuto. Non sono stati registrati terremoti in nessuna zona dell'Adriatico centrale ed è classificato come "unknown" dall' Italian Tsunami Catalog (Tinti et al., 2004; Maramai et al., 2007). Lo tsunami che si riversò su Vela Luka, non è quindi associato a nessun terremoto, a nessuna frana sottomarina e a nessun evento meteorologico.
Ecco comunque alcune ipotesi:
- Orlic (1980) associa il teno d'onde di Vela Luka ad una perturbazione atmosferica che si è propagata da sud-ovest a nord-est con una velocità di 22 m/s, suggerendo che le onde con ampiezza significativa all’interno del porto furono dovute ad effetti di risonanza (risonanza di Proudman), legati all’accoppiamento di questa perturbazione con le onde in mare aperto;
- altri autori associano lo tsunami di Vela Luka e quello di Termoli, Giulianove etc.., all'evento sismico che colpì la Grecia il giorno prima;
- infine, altri ancora propendono per la frana sottomarina, che sarebbe avvenuta attorno all'isobata dei 200 metri.
Lo stesso giorno onde anomale furono segnalate a Dubrovnick, a Brač, a Hvar Island, a Splite e, in Italia, a Giulianova (altezza 120 cm), a Campomarino (70 cm), a Bisceglie (2 - 2.5 metri). Questi valori sono i considerati da Vučetić et al. non veritieri per quanto riguarda almeno Giulianova; nuove testimonianze parlano infatti di una ingressione marina di 50 metri (15 m a Ortona, 30 m a Fossacesia, 100 m a Vasto, 100 m a Termoli, 2-3 m a Bisceglie, 10 m a Molfetta e 5 m a Mola. Vedere anche l'articolo Tsunami dell'Adriatico.
L'Adriatico è particolarmente soggetto a tsunami meteorologico. Vilibic and Sepic (2007) descrivono gli eventi di Vela Luka, Mali Ston, Stari Grad, Ist e di Mali Losinj
Vela Luka, 1978
IL CASO DI CIUTADELLA: ISOLE BALEARI
Il 15 giugno 2006 il porto di Ciutadella (Isola di Minorca, Baleari, Spagna) è colpito da un evento di rissaga; dapprima un'onda negativa ha svuotato il porto-canale, favorendo la rottura degli ormeggi e poi, quando l'acqua è tornata, ha trascinato con se tutte le imbarcazioni, circa 40, provocando danni per 10 milioni di euro. Questo evento è stato associato ad un improvviso sbalzo di pressione atmosferica sopra le Isole Baleari (Monserrat et al., 2006).
Meteotsunami di Ciutadella: 1 - ritiro del mare (onda negativa); 2 - rissaga o onda positiva; 3 - le imbarcazioni avanzano verso la parte distale del porto; 4 - imbarcazioni ammucchiate dalla rissaga. Fonte immagini: ichep/blogspot.
BIBLIOGRAFIA
- Boschi, E., Guidoboni, E., Ferrari, G., Valensise, G., Gasperini, P. (1997): Catalogo dei forti terremoti in Italia dal 461 a.c. al. Istituto Nazionale di Geofisica, S.G.A., Roma, 1990
- Gallazzi S. C. - Maremoti in bacini limitati. Tesi di Dottorato. A.A. 2009
- Maramai, A., Graziani, L., Tinti, S., 2007. Investigation on tsunami effects in the central Adriatic Sea during the last century – a contribution. Natural Hazards and Earth System Sciences, 7, 15-19.
- Orlić, M., 1980. About a possible occurrence of the Proudman resonance in the Adriatic. Thalassia Jugoslavica, 16, 79-88.
- Soloviev, S. Leonidovich - Tsunamis in the Mediterranean Sea, 2000 b.C.-2000 a.D.
- Tinti S. - I maremoti delle coste italiane. GeoItalia n. 19 Febbraio 2007.
- Valensise, G., and Pantosti D. - The investigation of potential earthquake sources in peninsular Italy: a review. J. Seismol., 5, 287-306. 2001
- Vilibic, I., & Sepic, J. - Destructive meteotsunamis along the eastern Adriatic coast: Overview, Physics and Chemistry of the Earth, 34, 904 - 917. Elsevier, 2009.
- Vučetić T., Vilibic I., Tinti S., Maramai A. - The great Adriatic flood of 21 June 1978 thirty years later: an overview of the existing reports. 2009
- Zecchi R - The tsunamis in the seas of Italy. Bollettino A.I.C. nr. 126-127-128/2006
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